COS’È L’ALESSITIMIA?
Aprile 8, 2024SUPPORTARE LA LETTURA DEL BAMBINO DISPRASSICO
Aprile 10, 2024La scrittura del bambino disprassico, è caratterizzata da alterazioni nella
forma delle lettere, nei collegamenti, nelle dimensioni e nei rapporti, in particolare nel corsivo;
lo spazio foglio non è ben organizzato e non vi è un rispetto dei margini e del rigo di base. Un
altro sintomo che spesso si evidenzia è la presenza di dolori frequenti o crampi al braccio e
alla mano scrivente. Per questo è importante che l’insegnante e i professionisti prestino
attenzione alla lunghezza dei brani che propongono. Osservare la postura che assume il
bambino, spesso alterata, e la prensione dello strumento grafico: si consiglia il piano obliquo
come supporto alla scrittura e di correggere le prese che non sono funzionali e che
impediscono il controllo e la fluidità del movimento visuo-grafomotorio, anche se spesso ci
sono prese da non correggere sebbene siano scorrette, poiché non provocano problemi e non
ostacolano la scrittura. Sarebbe utile creare momenti di defaticamento attraverso esercizi
relativi al rilassamento e alla tonicità della grande e piccola progressione (spalla-bracciogomito-polso-mano-dita), in particolare per i bambini che presentano una Disgrafia
Disprassica, i quali si affaticano facilmente durante l’atto scrittorio e necessitano di tempi di
recupero. L’insegnante o il professionista deve dettare lentamente un testo e sceglierlo breve.
Si suggerisce inoltre di introdurre il corsivo sin dal primo anno della scuola primaria attraverso
diversi canali sensoriali: come ci insegnavano Maria Montessori (2010) e Bruno Munari
(2006), le lettere vanno esplorate e conosciute prima con il movimento del corpo e con la
manipolazione (le lettere si possono esplorare con il tatto e con la vista, costruendole con
materiali differenti come corde, paste modellabili, chiodini) in modo che il bambino le
interiorizzi sotto forma di immagini mentali stabili, e successivamente si possono realizzare
sul foglio. Selezionare gli strumenti (quaderni, matite, penne, gomme) in modo appropriato e scegliere i quaderni in base all’attività da svolgere: si predilige il quaderno sottile che non
contenga troppi fogli per non creare per la mano e per il polso dei dislivelli quando si gira la
pagina (utilizzare il formato A5, il formato A4 spesso è troppo grande rispetto alla crescita del
bambino). I quaderni ad anelli sono sconsigliati, poiché ostacolano il corretto movimento di
progressione e il bambino, per poter scrivere all’inizio della pagina, deve cercare una
posizione e una postura non del tutto funzionali. Durante la prima fase di intervento è molto
importante utilizzare, indipendentemente dalla classe di appartenenza, il quaderno con
quadretti di circa 1 cm, oppure il quaderno a rigatura grande o con rigatura colorata per
facilitare il bambino, avviandolo gradualmente al rispetto del rigo di scrittura. Oltre a
evidenziare lo spazio utile per la scrittura, il quaderno con rigatura colorata offre riferimenti
cromatici verticali che indicano l’inizio e la fine del rigo (rispetto del margine e delle
spaziature). Un altro suggerimento consiste nell’evidenziare il punto di partenza e la riga o il
quadretto su cui scrivere con un puntino laterale. Si consiglia all’insegnante o al terapista,
consapevole delle difficoltà del bambino, di proporre attività di scrittura via via più complesse
seguendo i suoi tempi. Non appena il bambino si sente sicuro e mostra di aver raggiunto
adeguate capacità grafo-motorie, può utilizzare il quaderno della classe di appartenenza. Nella
scuola primaria, soprattutto durante le verifiche, ci si può avvalere di materiale fotocopiato
per ridurre il carico di scrittura e concentrarsi sul contenuto più che sulla forma: la fotocopia
non deve essere caotica, disordinata o tutta scritta, ma gli elementi devono essere pochi,
comprensibili, scritti con un font chiaro ben contrastato e ben organizzato a livello spaziale.
Se si propongono schede con esercizi da completare, bisogna prestare attenzione allo spazio
disponibile per il completamento, che deve essere di dimensioni congrue, deve prevedere linee
definite come facilitatori, evitando i puntini che invece potrebbero disorganizzare e
confondere. Sia nella scuola primaria che secondaria, si sconsiglia alle insegnanti l’utilizzo
dei raccoglitori nelle due direzioni per due materie diverse (ad es. italiano e matematica), che
può generare caos nel bambino, mentre si preferisce caratterizzare ogni materia con una
copertina di colore differente e con un’etichettatura chiara del nome della materia stessa per
migliorare l’ordine e l’organizzazione del lavoro. La scrittura a mano (in corsivo) rimane
importante anche quando è faticoso: numerosi studi hanno evidenziato l’importanza della
percezione dell’orientamento e verso delle lettere nella scrittura, del tempo necessario per
apprendere, dell’attivazione delle aree del linguaggio durante l’atto scrittorio, del
miglioramento delle abilità di lettura e di resocontazione, del vocabolario, della motricità fine
e di tutti i processi esecutivi (attenzione, memorizzazione dei concetti, autocontrollo,
pianificazione, organizzazione e flessibilità del pensiero, strutturazione spazio-temporale).
••••• DISPONIBILE PER L’ACQUISTO IN PDF ••••••••
https://www.riabilitazioneuropsicomotoria.it/categoria-prodotto/pacchetto-grafomotricita/