LE ‘CRISI’ DEI BAMBINI: PERCHÉ SONO NORMALI E COSA POSSIAMO FARE A RIGUARDO
Marzo 3, 2021ATTENZIONE, SOCIAL MEDIA e MULTITASKING
Marzo 12, 2021La scrittura manuale è il risultato della combinazione di 4 elementi principali:
-Tratto
-Forma
-Traiettoria
-Spazio
Questi parametri si articolano tra di loro per creare una scrittura unica e personale: in uno spazio occupato in modo specifico (il foglio), il tratto serve a materializzare delle forme che si concatenano e avanzano da sinistra a destra, formando lettere e poi parole secondo una traiettoria che è caratteristica di ogni individuo.
A. IL TRATTO
A partire dai 18 mesi il bambino comincia a tracciare i suoi primi segni, prima verticali e poi orizzontali. All’inizio si tratta di produzioni spontanee e puramente motorie, successivamente i movimenti si coordinano in modo più o meno intenzionale e lo scarabocchio prende forma.
Con la maturazione delle funzioni motorie, percettive e rappresentative o simboliche, il bambino traccia prima le lettere e poi le prime parole. Il tratto risulta sia dalla pressione esercitata sul foglio che dallo strumento utilizzato.
È importante osservare il tratto attentamente perché svolge un ruolo non trascurabile nella fluidità e nella rapidità del gesto grafico, nella chiarezza e nella precisione dei tracciati.
B. LA FORMA
L’acquisizione della forma si basa su un apprendimento strutturato, di lunga durata e spesso difficile. La forma è un disegno della lettera che, obbedendo a determinati codici di aspetti visivi o di traiettoria, diventa rappresentativo: permette di tracciare lettere, parole e frasi che siano comprensibili sia da chi scrive che da chi legge, così che la scrittura possa assolvere alle funzioni di memorizzazione e comunicazione. Durante l’apprendimento ogni bambino privilegia determinati gesti ed è la loro ripetizione che determina l’identità grafica dello scrivente.
Le forme possono essere chiare, semplici, complicate, imprecise, ecc. e risultano dalla disposizione successiva di tratti lineari e curvi e di movimenti di flessione e di estensione delle dita. Ci sono infatti diversi tipi di scrittura: una scrittura definita a bastoni o arrotondata, quando i due poli sono equilibrati ma l’uno può anche prevalere sull’altro, una scrittura definita angolosa quando le curve sono sostituite da angoli.
C. LA TRAIETTORIA DELLA SCRITTURA CORSIVA
La traiettoria si riferisce allo svolgimento della scrittura in corsivo da sinistra a destra. Lo studio della traiettoria determina il modo in cui è gestita la continuità del gesto grafico e l’orientamento della scrittura sia delle lettere che della tenuta del rigo.
All’inizio dell’apprendimento il bambino scrive una lettera alla volta, lentamente: il gesto è privo di continuità e il collegamento tra le lettere non è ancora acquisito. Lo sviluppo motorio e lo sviluppo delle capacità di pianificazione gli permetteranno di leggere le lettere in modo armonioso, e progressivamente la scrittura acquisterà un ritmo personale scandito dalla continuità e dalle interruzioni del filo grafico. Oggi raramente si insegna i collegamenti tra le lettere.
Tutte le lettere possono essere legate, ma questo legame deve interrompersi per tracciare lettere rotonde come a,c,d,g,o,q, se si vuole rispettarne il punto di partenza e il verso del tracciato (ductus). Pertanto accade spesso che il bambino, per imitazione o per tentativo, sviluppi da solo il proprio modo di concatenate le lettere. A seconda del modo di collegare le lettere, la scrittura è detta LEGATA, GIUSTAPPOSTA O RAGGRUPPATA.
L’ottimizzazione del collegamento costituisce uno dei criteri per una scrittura fluida e rapida!
Normalmente la scrittura è verticale. Tuttavia si osservano scritture rovesciate verso sinistra o inclinate verso destra, oppure una combinazione dei due diversi orientamenti. Una lieve irregolarità di orientamento è normale nel bambino ma se essa è marcata, rileva un cattivo controllo del gesto grafico.
Si possono evidenziare nella scrittura del bambino linee sinuose, spezzate, parole che ballano sul rigo, ecc. Questi fattori,normali all’inizio dell’apprendimento, possono rilevare la presenza di problemi visuo-spaziali se persistono o un disturbo di coordinazione dei movimenti di inscrizione e di progressione.
D. LO SPAZIO E L’ORGANIZZAZIONE DELLA PAGINA
L’organizzazione della pagina riguarda lo spazio esterno, ovvero l’impaginazione, i margini, lo spazio tra le righe e infine lo spazio tra le parole.
Nei quaderni la pagina è delimitata dai margini ed è rigata. Soltanto facendo scrivere su un foglio bianco è realmente possibile percepire il modo personale con cui il bambino concepisce questo spazio che può essere ordinato o meno, spaziato tra le righe o intricato quando le lettere di un rigo urtano contro quelle del rigo superiore o inferiore.
All’inizio dell’apprendimento il bambino controlla male il proprio gesto: ha difficoltà a pianificarlo e non riesce ad anticipare la sequenza delle parole.
Gli spazi tra le lettere sono irregolari e si normalizzano quando il movimento corsivo viene interiorizzato. Una scrittura è detta compatta quando vi è poco bianco tra le parole, e ariosa nel caso contrario.
La conoscenza approfondita dei 4 elementi che caratterizzano la scrittura aiuta a captare meglio gli equilibri o gli squilibri della scrittura.
Dott.ssa Francesca Tabellione
Dott.ssa Erika D’Antonio
(Riferimenti bibliografici: de Ajuriaguerra, j. Auzias, l’ecriture de l’enfant, manuale di rieducazione della scrittura, De Montesquieu)