Cosa sono le Funzioni Esecutive

Cosa sono le Funzioni Esecutive

(**articolo a cura della dottoressa Francesca Tabellione)


Le funzioni esecutive sono un insieme di processi cognitivi di alto livello che ci permettono di controllare e regolare i nostri pensieri, le nostre azioni e le nostre emozioni per raggiungere obiettivi. Sono essenziali per il comportamento orientato a uno scopo e per l'adattamento a situazioni nuove e complesse.

In termini più semplici, le funzioni esecutive sono come il "direttore d'orchestra" del nostro cervello, che coordina le diverse abilità cognitive per permetterci di:

Pianificare: Stabilire obiettivi e definire i passaggi necessari per raggiungerli.
Organizzare: Strutturare compiti e risorse in modo efficiente.
Monitorare: Tenere traccia dei progressi verso un obiettivo e adattare le strategie se necessario.
Inibire: Resistere a distrazioni e impulsi irrilevanti.
Flessibilità cognitiva: Passare da un compito all'altro, adattarsi a cambiamenti e considerare diverse prospettive.
Memoria di lavoro: Mantenere e manipolare informazioni nella mente per un breve periodo di tempo.
Risoluzione dei problemi: Identificare e implementare soluzioni efficaci a situazioni complesse.
Ragionamento: Analizzare informazioni e trarre conclusioni logiche.
Prendere decisioni: Valutare opzioni e scegliere il corso d'azione più appropriato.

Le funzioni esecutive sono fondamentali per il successo scolastico e professionale, per le interazioni sociali e per il benessere generale. Un deficit in queste funzioni può portare a difficoltà nell'organizzazione, nella concentrazione, nel controllo degli impulsi e nella risoluzione dei problemi.

💜Categorizzazione o fluenza verbale


La categorizzazione e la fluenza verbale sono due importanti aspetti delle funzioni esecutive e delle abilità cognitive, ma si riferiscono a processi distinti.

1.La categorizzazione è la capacità di identificare somiglianze e differenze tra oggetti, idee o concetti e di raggrupparli in categorie significative. È un processo fondamentale per organizzare le informazioni, semplificare la complessità del mondo e facilitare l'apprendimento e il ragionamento.

Gli aspetti chiave della categorizzazione sono:
-Identificazione di attributi: riconoscere le caratteristiche rilevanti degli elementi.
-Astrazione: individuare le proprietà comuni che definiscono una categoria.
-Formazione di concetti: creare rappresentazioni mentali delle categorie.
-Flessibilità categoriale: essere in grado di passare da un criterio di categorizzazione all'altro.

Esempi di compiti di categorizzazione:
-Raggruppare oggetti per colore, forma o dimensione.
Classificare animali in mammiferi, rettili, uccelli, ecc.
Identificare il tema comune in una serie di storie.
Trovare l'elemento che non appartiene a un gruppo.

2.La fluenza verbale è la capacità di produrre rapidamente un elevato numero di parole che soddisfano specifici criteri (fonologici, semantici o categoriali) entro un limite di tempo. È una misura dell'accesso lessicale, della velocità di elaborazione e delle funzioni esecutive, in particolare l'iniziativa e la ricerca strategica.

Tipi principali di fluenza verbale:
-Fluenza fonologica (o letterale): produrre parole che iniziano con una determinata lettera (es. "trova tutte le parole che iniziano con la lettera 'F'"). 
-Fluenza semantica (o categoriale): produrre parole appartenenti a una specifica categoria (es. "nomina quanti più animali possibili").

In sintesi:

La categorizzazione riguarda la capacità di organizzare concettualmente le informazioni.
La fluenza verbale riguarda la capacità di produrre parole in modo efficiente in base a specifici vincoli.
Sebbene siano abilità distinte, possono essere correlate in quanto una buona organizzazione semantica (un aspetto della categorizzazione) può facilitare il recupero di parole durante un compito di fluenza verbale semantica.

🩵ATTENZIONE 

L'attenzione è un processo cognitivo fondamentale che ci permette di selezionare, focalizzare e mantenere le risorse mentali su stimoli o compiti specifici, ignorando le distrazioni irrilevanti. Non è un processo unitario, ma comprende diverse tipologie, ognuna con caratteristiche e funzioni specifiche.

Le principali tipologie di attenzione sono:

-Attenzione focalizzata (o selettiva): è la capacità di concentrarsi su uno specifico stimolo o compito ignorando altri stimoli presenti nell'ambiente. Un esempio è concentrarsi sulla voce di una persona in un ambiente rumoroso.
-Attenzione sostenuta (o vigilanza): è la capacità di mantenere la concentrazione su un compito o stimolo per un periodo di tempo prolungato. Un esempio è leggere un libro lungo o ascoltare una lezione.
-Attenzione divisa (o multitasking): è la capacità di distribuire le risorse attentive su più compiti o stimoli contemporaneamente. Un esempio è guidare e contemporaneamente ascoltare la radio. È importante notare che la capacità di eseguire più compiti contemporaneamente in modo efficiente è limitata e spesso comporta una riduzione della performance in uno o in entrambi i compiti.
-Attenzione alternata (o shifting): è la capacità di spostare flessibilmente il focus attentivo tra diversi compiti o stimoli, alternando l'attenzione da uno all'altro. Un esempio è passare dalla lettura di un testo alla risposta, a una domanda e poi tornare alla lettura.
-Attenzione esecutiva: si riferisce ai processi attentivi coinvolti nel controllo e nella regolazione del pensiero e dell'azione. Include funzioni come l'inibizione di risposte automatiche, la pianificazione, il monitoraggio e la risoluzione di conflitti. È strettamente legata alle funzioni esecutive.

Queste diverse tipologie di attenzione lavorano spesso in modo integrato e sono essenziali per le nostre attività quotidiane, l'apprendimento, la memoria e il comportamento.

🩵MEMORIA DI LAVORO 

La memoria di lavoro (o working memory) è un sistema cognitivo complesso che permette di mantenere temporaneamente e manipolare le informazioni necessarie per svolgere compiti cognitivi come la comprensione del linguaggio, l'apprendimento, il ragionamento e la risoluzione di problemi.

Caratteristiche principali della memoria di lavoro:

-Capacità limitata: può contenere solo una quantità ristretta di informazioni contemporaneamente (circa 7 elementi, secondo studi classici).
-Durata limitata: le informazioni vengono mantenute attive per un breve periodo di tempo, a meno che non vengano ripetute o elaborate attivamente.
-Natura dinamica: non è solo un magazzino passivo, ma un sistema attivo che elabora e manipola le informazioni.
-Ruolo cruciale nelle funzioni esecutive: è strettamente legata alle funzioni esecutive del cervello, come l'attenzione, l'inibizione e la flessibilità cognitiva.

La memoria di lavoro funziona come uno spazio di "lavoro mentale" in cui le informazioni vengono temporaneamente mantenute ed elaborate per raggiungere un obiettivo.

 Ad esempio:
-Seguire istruzioni: è necessario mantenere in memoria le diverse fasi dell'istruzione mentre si esegue la prima.
-Fare calcoli a mente: bisogna tenere a mente i numeri e i risultati intermedi durante l'operazione.
-Comprendere un testo: è necessario mantenere attive le informazioni precedenti per collegarle a quelle nuove che si leggono.
-Pianificare: richiede di mantenere in mente i diversi passaggi e obiettivi.

La memoria di lavoro è fondamentale per molte attività quotidiane e scolastiche. Difficoltà nella memoria di lavoro possono influenzare l'apprendimento, la comprensione e l'esecuzione di compiti complessi.

❤INIBIZIONE

L'inibizione è una funzione esecutiva fondamentale che si riferisce alla capacità di sopprimere o bloccare pensieri, risposte, azioni o informazioni irrilevanti o inappropriate in un determinato contesto. È la capacità di "frenare" impulsi, distrazioni e abitudini per concentrarsi su ciò che è importante e raggiungere i propri obiettivi.

L'inibizione ci permette di:

Resistere alle distrazioni: Ignorare rumori, pensieri intrusivi o stimoli irrilevanti per mantenere la concentrazione su un compito.
Controllare gli impulsi: Evitare di agire d'istinto o di dire cose che potrebbero essere inappropriate o dannose.
Ritardare la gratificazione: Scegliere una ricompensa maggiore in futuro invece di una gratificazione immediata ma minore.
Interrompere azioni in corso: Fermare un'attività quando non è più appropriata o quando è necessario passare a qualcos'altro.
Filtrare le informazioni: Concentrarsi sulle informazioni rilevanti e ignorare quelle non pertinenti.

L'inibizione e la memoria di lavoro sono strettamente correlate. Per poter mantenere e manipolare attivamente le informazioni nella memoria di lavoro, è essenziale la capacità di inibire le informazioni irrilevanti che potrebbero interferire con il compito attuale. Un'inibizione efficace permette di "fare spazio" nella memoria di lavoro per le nuove informazioni e di evitare il sovraccarico.

L'inibizione è una componente cruciale delle funzioni esecutive e svolge un ruolo fondamentale in molteplici aspetti del comportamento e del funzionamento cognitivo, tra cui l'attenzione, il controllo del comportamento, la pianificazione, la risoluzione di problemi e l'apprendimento. Deficit nell'inibizione possono portare a difficoltà di attenzione, impulsività, difficoltà nel seguire le regole e problemi di autocontrollo.

💗FLESSIBILITÀ COGNITIVA 

La flessibilità cognitiva (o mental flexibility) è un'altra funzione esecutiva fondamentale che si riferisce alla capacità di adattare il proprio pensiero e il proprio comportamento a nuove, mutevoli o inaspettate situazioni, regole o richieste. Implica la capacità di passare fluidamente da un compito o regola all'altro, di considerare diverse prospettive e di generare soluzioni alternative ai problemi.

La flessibilità cognitiva ci permette di:

Cambiare prospettiva: Essere in grado di vedere un problema da diversi punti di vista.
Passare da un compito all'altro: Alternare l'attenzione tra diverse attività in modo efficiente.
Adattarsi a nuove regole o procedure: Modificare il proprio comportamento quando le circostanze cambiano.
Generare soluzioni alternative: Trovare diversi modi per risolvere un problema quando l'approccio iniziale non funziona.
Beneficiare dal feedback: Imparare dagli errori e modificare il proprio comportamento di conseguenza.
Superare la fissità funzionale: Non rimanere ancorati a un solo modo di utilizzare un oggetto o una strategia.

La flessibilità cognitiva è strettamente legata alla memoria di lavoro e all'inibizione.
■Memoria di lavoro: È necessaria per mantenere attive le nuove informazioni e le diverse opzioni mentre si cerca di adattarsi a una nuova situazione.
■Inibizione: È cruciale per inibire le risposte o le strategie precedentemente apprese che non sono più appropriate nella nuova situazione.

La flessibilità cognitiva è essenziale per l'apprendimento, la risoluzione di problemi complessi, la creatività e l'adattamento generale all'ambiente. Deficit nella flessibilità cognitiva possono manifestarsi come rigidità di pensiero, difficoltà nel cambiare attività, perseverazione in comportamenti non produttivi e difficoltà nell'adattarsi a nuove situazioni.

🩵PIANIFICAZIONE E PROBLEM SOLVING 

La pianificazione e il problem solving sono processi cognitivi strettamente interconnessi e fondamentali per raggiungere obiettivi e superare difficoltà in diversi contesti della vita, dal quotidiano all'ambito professionale.

1.La pianificazione è il processo di definire obiettivi e stabilire una sequenza di azioni o strategie per raggiungerli. 

Implica:

Definizione degli obiettivi: Identificare chiaramente cosa si vuole ottenere.
Identificazione dei compiti: Decomporre l'obiettivo in passaggi più piccoli e gestibili.
Organizzazione delle risorse: Determinare le risorse necessarie (tempo, denaro, persone, materiali) e come allocarle.
Stabilire le priorità: Decidere l'ordine in cui eseguire i compiti.
Monitoraggio e valutazione: Seguire i progressi e apportare modifiche al piano se necessario.

2.Il problem solving è il processo di identificare, analizzare e risolvere problemi o ostacoli che impediscono il raggiungimento di un obiettivo.

La pianificazione spesso include la previsione di potenziali problemi e la predisposizione di piani di emergenza o strategie alternative per affrontarli. D'altra parte, il problem solving può richiedere una fase di pianificazione per implementare la soluzione scelta in modo efficace.

In sintesi, la pianificazione fornisce la struttura e la direzione per raggiungere un obiettivo, mentre il problem solving interviene quando si incontrano ostacoli lungo il percorso, richiedendo flessibilità, analisi e creatività per trovare soluzioni efficaci. Entrambe le abilità sono cruciali per il successo personale e professionale.

Tnpee Francesca Tabellione

da Schede Operative – 17 aprile 2025