LE FRAGILITA’ EMOTIVE E PSICOSOCIALI: MANIFESTAZIONI SECONDARIE DEL DISTURBO DISPRASSICO
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Dicembre 31, 2023Oggi siamo immersi in un mondo tecnologico, intriso di stimoli visivi e uditivi, in cui le immagini sullo schermo si susseguono l’uno dopo l’altro e dove tutto scorre in modo così rapido e caotico.
Spesso noi professionisti ci troviamo di fronte a insegnanti concordi nel far utilizzare il pc a bambini che manifestano difficoltà di scrittura o Disgrafia. Tuttavia, noi consigliamo loro di “far rimanere” il bambino nel gesto grafico, anche nel caso in cui tale processo si presenta complesso, faticoso e dispendioso: il reclutamento della mano nell’atto dello scrivere con la penna consente di riattivare il CIRCUITO SENSORI-MOTORIO, il quale consente di definire i complessi pattern visuo-motori della scrittura sul foglio. Tale processo di recupero, sia allografico sia grafo-motorio, richiede di attivare le immagini mentali visuo-spaziali e motorie immagazzinate in memoria in modo sincrono e implicito nell’atto stesso dello scrivere, oltre ai processi sensoriali visivi, propriocettivi, cinestesici e tattili.
Qual è la differenza tra SCRITTURA A MANO e SCRITTURA DIGITALE?
✓La TASTIERA facilita il richiamo del grafema riportandolo sul tasto e non richiede la complessa attivazione di movimenti necessari alla realizzazione dei pattern grafo-motori. Pertanto, la scrittura su tastiera implica un apprendimento spaziale legato alla tastiera stessa, alla sua forma e alla collocazione visiva delle lettere rispetto alle sue coordinate. Inoltre, il movimento primario, quello di localizzazione e di raggiungimento, non richiede un gesto motorio fine complesso, bensì la definizione delle traiettorie delle dita nel movimento diretto a un tasto.
✓La SCRITTURA A MANO, invece, richiede di stabilizzare il movimento che definisce la forma della lettera arrivando a costruire un modello di rappresentazione mentale delle caratteristiche spaziali delle lettere.
L’interrogativo più grande è capire cosa accade a livello funzionale nel cervello e quali effetti produce l’impiego di una modalità di scrittura rispetto all’altra.
✓I bambini che scrivono a mano sembrerebbero riconoscere con più facilità le lettere e mantenerle maggiormente in memoria (Longcamp et al., 2006).
Alcuni studi hanno permesso di affermare l’importanza dell’attività motoria sincrona alla vista delle lettere tracciate che consentirebbe di costruire una memoria specifica per cui la vista di un carattere attiva il pattern motorio necessario alla sua realizzazione richiamandone l’immagine mentale stessa.
La scrittura a mano, oltre ad attivare le aree motorie, sembrerebbe anche attivare le aree visive: la percezione della lettera è facilitata dall’esperienza grafica e l’esperienza della scrittura sarebbe importante per il processamento delle lettere nel network cerebrale. Questo aspetto ha anche delle ripercussioni sulla qualità dei processi di lettura.
✓l bambini che scrivono a mano manifestano inoltre una migliore proprietà comunicativo-linguistica e un pensiero più fluido e organizzato: con l’automatizzazione della scrittura, infatti, la qualità e la quantità di ciò che viene ad essere fissato con il gesto grafico sembrerebbe più ricca e il linguaggio maggiormente sviluppato e ampliato dal punto di vista logico e sequenziale.
In particolare, alcune scoperte hanno evidenziato che la SCRITTURA IN CORSIVO (più che con tastiera o in stampatello) consentirebbe di acquisire una maggiore capacità di autocontrollo, fondamentale per prevenire eventuali inversioni di lettere, dunque andare incontro ad una disortografia.
L’apprendimento del corsivo rappresenta dunque uno strumento importante per lo sviluppo cognitivo, garantendo una specializzazione funzionale e l’accesso a prestazioni più efficienti dal punto di vista sintattico e ortografico (Morin, Lavoie et al., 2012).
Dott.ssa Francesca Tabellione
Dott.ssa Erika D’Antonio