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IPO o IPER STIMOLAZIONE? PROBLEMI SENSORIALI NELL'AUTISMO

I problemi sensoriali rappresentano un  fattore che caratterizza i Disturbi dello Spettro Autistico. Un rumore o un tocco improvviso  possono scatenare una reazione di paura o disagio nelle persone con disturbi dello spettro autistico. Questa ipersensibilità, si pensa sia dovuta ad alterazioni della conformazione e della attività cerebrale. Circa il 90% delle persone con disturbi dello spettro autistico, tuttavia, manifesta una alterata sensibilità agli stimoli sensoriali (visivi, uditivi, tattili). I ricercatori dell’Università di Trento hanno trovato nel cervello di topi che, similmente alle persone autistiche, mostrano una ipersensibilità agli stimoli tattili due peculiarità: una ridotta connettività della corteccia somatosensoriale, l’area del cervello che riceve ed elabora questi stimoli, e una forte attivazione dell’amigdala, regione cerebrale tipicamente coinvolta nelle risposte di paura. I sistemi sensoriali di cui siamo forniti ci permettono di acquisire le informazioni necessarie per agire, interagire e comprendere il mondo esterno e sono alla base dell'apprendimento. Le difficoltà delle persone autistiche ad inserirsi nel mondo potrebbero pertanto essere ascritte a sovra e sotto/sovra stimolazioni dei vari sistemi sensoriali (per es. un suono debole avvertito con particolare intensità o un tocco, una carezza sperimentati come la pressione esercitata da carta vetrata). Da qui discende la frase di Temple Grandin (2002), (una persona autistica ad alto funzionamento, che insegna Scienze del comportamento animale all'Università del Colorado e progetta attrezzature per la zootecnia): "le persone con gravi problemi sensoriali hanno enormi difficoltà a comprendere come sia la realtà" .  Sono implicati tutti i cinque sensi: vista, udito, tatto, olfatto, gusto e la sensibilità cinestesica e propriocettiva. Esistono delle differenze individuali nella gamma e nella severità di questi problemi, tuttavia le principali anormalità possono essere sintetizzate nel seguente modo: - ipo e ipersensibilità agli stimoli ambientali che spesso fluttua tra i due poli; tali stimoli possono essere di natura uditiva, olfattiva e tattile. Conseguentemente una persona autistica può annusare, ricercare il contatto in maniera eccessiva, fino all'autolesione, oppure può rifiutare le fonti di rumori, di odori e di contatti. TATTO Il senso del tatto può essere caratterizzato da estrema sensibilità, ma allo stesso tempo può essere utilizzato in maniera più efficace di altri sensi per percepire il mondo esterno. Rientra in questo ambito tutta la problematica relativa al contatto fisico di cui si è accennato in precedenza. T. Grandin riferisce che lei, come altre persone affette da autismo, ha una pelle estremamente sensibile e questo le rende difficile tollerare le sensazioni derivanti dai vestiti appena indossati e abituarsi a questi, soprattutto se non sono realizzati in tessuti morbidi. Alcuni non hanno consapevolezza dei loro confini corporei, cioè non riescono a capire dove finisce il loro corpo e dove comincia il mondo esterno; Donna Williams, ad esempio, racconta che riusciva a percepire solo una parte del proprio corpo per volta e che si dava colpi per capire dove fossero i propri confini corporei. Infatti, sono frequenti i comportamenti autolesionistici, come mordersi o colpirsi la testa, forse in parte ascrivibili a questa inadeguata percezione corporea, in parte legati a una ridotta sensibilità al dolore. IPO-TATTO: -non si accorgono del dolore -autoagressione -svolgono attività ripetitive IPER-TATTO: -riufiutano il contatto -sono infastiditi dai vestiti -non accettano la variazione caldo/freddo, -hanno atteggiamenti delicati UDITO Generalmente i suoni che disturbano maggiormente le persone autistiche sono striduli ed acuti come quelli prodotti da frullatori, aspirapolvere, trapani elettrici, seghe, ecc. Alcune persone non tollerano i rumori della quotidianità; per qualcuno può essere insopportabile persino il rumore della pioggia o del sangue che scorre nelle proprie vene. Naturalmente esistono differenze individuali e un suono che disturba una persona può essere piacevole per un'altra. Inoltre è ipotizzabile che i problemi uditivi di comprensione possano essere alla base dei problemi di linguaggio. IPO-UDITO: -sbattono gli oggetti violentemente -gridano -appoggiano l’orecchio a superfici vibranti -fanno costantemente scorrere l’acqua -sbattono le porte IPER- UDITO: -sopportano il rumore che provocano loro stessi, ma si allontanano da rumori esterni -hanno un sonno leggero            -percepiscono suoni che noi nn percepiamo VISTA La vista può ugualmente prestarsi a distorsioni percettive. Alcuni possono essere attratti da un certo tipo di colori, da oggetti in movimento, da particolari forme, mentre altri possono esserne spaventati. Alcuni si comportano come se fossero ciechi quando si trovano in luoghi sconosciuti, altri hanno momenti in cui vedono tutto bianco o tutto nero, altri ancora manifestano problemi nella percezione dell'illuminazione fluorescente. Inoltre, si riscontrano difficoltà nello stabilire il contatto oculare o nel riconoscere le espressioni facciali e tale limite sembra ascrivibile a specifici deficit funzionali in un'area cerebrale (area fusiforme lobo temporo - ventrale), e ha importanti implicazioni in ambito sociale. IPO-VISIONE: -si dondolano -sono attratti da fonti luminose .-hanno paura dell’altezza, profondita, gallerie e sono terrorrizzato dalla velocità -fanno ruotare gli oggetti -sono affascinati dagli specchi IPER-VISIONE: -possono passare ore a togliere pelucchi dalla maglia -possono passare ore a vedere una goccia   di saliva tra le mani OLFATTO E GUSTO Le persone autistiche amano annusare gli oggetti e sembra che traggano informazioni attendibili sull'ambiente. Molti hanno problemi con l'alimentazione perché mangiano solo alcuni tipi di cibo e non altri. Tutto ciò può essere collegato al fatto che non tollerano la consistenza, l'odore, il sapore o il suono di certi cibi in bocca.  IPO-GUSTO: -mangiano e bevono sostanze dannose  -portano tutto alla bocca IPER-GUSTO: -allontanano il cibo -detestano le bevande gassate. La ricerca scientifica sul tema, nel mondo, va avanti, ma ad oggi non esiste una cura che possa "guarire" una persona autistica, né si conoscono con precisione tutte le cause di questo disturbo.Diagnosticare l'autismo il prima possibile è vitale per poter intervenire al più presto con un insieme di terapie che, pur non potendo essere risolutive, aiutino il bambino a imparare – almeno in parte, almeno per l'indispensabile – a fare quello che il disturbo gli impedisce: interagire coi suoi simili.Dott.ssa ERIKA D'ANTONIODott.ssa FRANCESCA TABELLIONENeuropsicomotriciste dell'età evolutiva

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L'IMPORTANZA DEL CORSIVO: COLLEGAMENTO TRA MANO E CERVELLO

Ad ogni tipo di scrittura (stampatello e corsivo) sono associati schemi cerebrali differenti e diversi stati emotivi. In particolare la scrittura in corsivo attiva le reti della lettura e della scrittura. Gli studi portati avanti dalle neuroscienze dimostrano come il progressivo oblio della scrittura manuale ha delle conseguenze sul funzionamento del cervello umano. La penna, anche per il suo non poter essere cancellata, costringe il cervello ad operare scelte veloci dei vocaboli da utilizzare; allo stesso tempo è necessario prestare massima attenzione a scrivere bene tutte le lettere, a seguire le regole grammaticali, ecc..  Scrivere in corsivo, a differenza dello stampatello, obbliga a non staccare la mano dal foglio. Uno sforzo che stimola il pensiero logico-lineare, quello che permette di associare le idee in modo lineare. I giovani con maggiori abilità nello scrivere in corsivo hanno una migliore capacità deconcettualizzare gli argomenti e di problem solving. Usare la tastiera attiva solo la parte sinistra del cervello. Con carta e penna, invece, si attivano l’emisfero sinistro, la zona frontale inferiore e la corteccia parietale posteriore, cioè le aree che sovrintendono la coordinazione occhio-mano, la motricità fine. Secondo alcuni studi la mancanza dell'uso del corsivo può avere effetti negativi sullo sviluppo del cervello.  In una ricerca dell’Università dell’Indiana, condotta dalla psicologa Karin Harman James, è risultato che la scrittura manuale è in grado di attivare importanti processi cognitivi.“I bambini capaci di scrivere a mano, hanno fatto registrare un’attività neuronale molto più sviluppata rispetto all’altro gruppo testato, comprovando l’importanza della produzione manuale di segni bidimensionali". Un altro risultato importante a favore del corsivo viene dallo studio di Virginia Berninger dell’Università di Washington: “In termini di costruzione del pensiero e delle idee,  c’è un rapporto importante tra cervello e mano. La scrittura manuale legata accende massicciamente aree del cervello coinvolte anche nell’attività del pensiero, del linguaggio, e della memoria” dice l'esperta. Secondo Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell'età evolutiva, la perdita del corsivo potrebbe essere alla base di molti disturbi dell'apprendimento. "Scrivere in corsivo vuol dire tradurre il pensiero in parole, scrivere in stampatello vuol dire invece sezionarlo in lettere, spezzettarlo, negare il tempo e il respiro della frase. E il corsivo così come lega le lettere lega i pensieri" dice l'esperto. Neuropsicomotriciste, psicomotriciste funzionali, applicatrici di metodi, formatrici Dott.sse  D'Antonio Erika e Tabellione Francesca

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LA PRIMA TRACCIA: LO SCARABOCCHIO

wp:paragraph Dagli ultimi studi e ricerche, abbiamo potuto notare come, uno degli argomenti molto discussi è la scrittura in corsivo. /wp:paragraph wp:paragraph In questo articolo, tratteremo lo scarabocchio e il disegno: aspetti importanti per acquisire la scrittura. /wp:paragraph wp:paragraph LE TAPPE GRAFICHE /wp:paragraph wp:gallery {"linkTo":"none"} wp:image {"id":3328,"sizeSlug":"large","linkDestination":"none"} /wp:image wp:image {"id":3327,"sizeSlug":"large","linkDestination":"none"} /wp:image wp:image {"id":3329,"sizeSlug":"large","linkDestination":"none"} /wp:image wp:image {"id":3330,"sizeSlug":"large","linkDestination":"none"} /wp:image wp:image {"id":3331,"sizeSlug":"large","linkDestination":"none"} /wp:image /wp:gallery wp:paragraph 1° STADIO: PRIMI TENTATIVI- LE PRIME TRACCIE 15-18 MESI /wp:paragraph wp:paragraph 2° STADIO:COSCIENZA DELLA FORMA (36 MESI- 3 ANNI FINO A 5-6 ANNI) /wp:paragraph wp:paragraph 3° STADIO: LA PADRONANZA DELLA TRACCIA. INTERIORIZZAZIONE DELLE FORME (5-6 ANNI) /wp:paragraph wp:paragraph La traccia è una scoperta fondamentale. Quando un bambino capisce che la sua azione lascia un segno l’esaltazione e la soddisfazione lo spronano a ripetere l’esperienza. Succede con la traccia sonora del vocalizzo che, scoperta per caso, viene poi usata intenzionalmente per produrre effetti su se stessi e gli altri, dotandosi pian piano di significati e trasformandosi in vero e proprio linguaggio. Ugualmente succede con la traccia segnica, ancor meno effimera, che dapprima conseguenza casuale di un gesto prende forma per diventare significante rappresentazione e mezzo di espressione di sé all’altro. /wp:paragraph wp:paragraph I primi segni traccianti vengono eseguiti senza controllo motorio sviluppato. Il segno è conseguenza di un gesto e vi partecipa tutto il corpo, non solo la mano o il braccio. Questo segno però è espansione di sé nello spazio grafico, nelle diverse direzioni in rapporto alla postura assunta dal bambino. /wp:paragraph wp:paragraph Solo successivamente, intorno ai sei mesi il bambino impara che c’è un rapporto tra movimento e segno ottenuto, una scoperta che consente di variare a piacere le linee iniziando faticosamente un tentativo di controllo del gesto. /wp:paragraph wp:paragraph Tra i 16-18 mesi i tracciati sono ancora caotici. Non vi è alcun tentativo di rappresentazione della realtà e nemmeno di riconoscimento della realtà all’interno del disegno. /wp:paragraph wp:paragraph Tra i 2 e i tre anni che il bambino inizia a dare un nome allo scarabocchio, attribuendogli significati desunti dal mondo circostante. /wp:paragraph wp:paragraph A due anni compaiono i segni circolari e ad angolo; a due anni e mezzo, aumentando il controllo motorio, il bambino inizia a non uscire più dai bordi e a seguire meglio con lo sguardo la mano che traccia. /wp:paragraph wp:paragraph A tre anni in genere il bambino inizia a rappresentare il mondo che lo circonda e suoi stati interni, una intenzionalità rappresentativa che segna il passaggio dallo scarabocchio al vero e proprio disegno. /wp:paragraph wp:paragraph Il disegno è l'espressione più autentica e originale della personalità infantile in quanto può essere definita come un 'attività motoria spontanea. e' un mezzo di comunicazione ed espressione perchè capace di esprimere i sentimenti e le emozioni. E' un'attività attraverso la quali il b.no interagisce con l'ambiente circostante e acquisisce esperienze. E' lo stadio immediatamente precedente scrittura. /wp:paragraph wp:paragraph Neuropsicomotriciste - Psicomotriciste funzionali - Formatrici -  Ideatrici e realizzatrici di schede operative /wp:paragraph wp:paragraph Dott.ssa TABELLIONE FRANCESCA /wp:paragraph wp:paragraph Dott.ssa D'ANTONIO ERIKA  /wp:paragraph

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PERCHE' E' IMPORTANTE GATTONARE?

Il GATTONAMENTO: perchè è così importante e perchè non bisogna trascurare questa tappa? Siamo due neuropsicomotriciste (formatrici, ideatrici di libri e schede operative, psicomotriciste funzionali, terapiste itard,) esperte da circa dieci anni nel settore dei  vari disordini del neurosviluppo.  Abbiamo pensato di approfondire questo argomento poichè spesso i genitori ci riferiscono che il loro piccolo (con varie difficoltà motorie, prassiche o di apprendimento) ha saltato questa tappa o l'ha eseguita in maniera scorretta. Inoltre, ci capita sentire che alcuni professionisti riferiscano ai genitori che saltare questa tappa motoria e passare direttamente alla deambulazione non abbia nessuna importanza ma vedremo che non è così. E' opportuno ricordare che ogni bambino ha i suoi tempi che vanno rispettati. E' stato dimostrato che GATTONARE è estremamente importante per lo sviluppo motorio e cognitivo dei bambini: non si tratta di una tappa della crescita "di serie B" ma di un periodo durante il quale il bambino comincia a sviluppare importanti capacità che sono dei requisiti per i futuri apprendimenti e per lo sviluppo emotivo e sociale. Il gattonamento (che in genere inizia tra i 9 e i 10 mesi) prepara e allena il bambino alla sua futura coordinazione motoria; inoltre il passaggio dalla posizione quadrupedica a quella bipede (in piedi) permette la formazione delle curve fisiologiche.Non è importante anticipare le tappe motorie quanto raggiungerle quando si è veramente pronti! Non tutti i bambini gattonano: alcuni lo fanno per pochissimo tempo, altri si spostano strisciando sul sedere, ecc. Cari genitori, non preoccupatevi perchè non gattonare non significa che inevitabilmente il vostro bimbo avrà problemi motori e cognitivi.Benefici del GATTONAMENTO: Aumenta la coordinazione occhio-mano prima e successivamente mano-occhio-piede-corpo: quando i piccoli esaminano un oggetto, ad esempio, imparano a sviluppare la distanza ed il posizionamento e a sfruttare il movimento delle mani per raggiungerlo in sincronia con gli occhi, che devono poter lavorare insieme. Impara a sviluppare la visione binoculare, ovvero il meccanismo grazie al quale percepiamo ciò che vediamo come un'immagine unica nonostante lo stimolo visivo ci arrivi da due fonti diverse: il bambino guarda la distanza, vale a dire il punto dove vuole arrivare e riporta gli occhi alle sue mani che devono muoversi per giungere a destinazione. Sviluppa la propriocezione: impara a percepire la posizione del corpo nello spazio e il grado di contrazione dei propri muscoli anche senza l’aiuto visivo e rafforza i muscoli del tronco, delle spalle e delle mani. Sviluppa le funzioni cognitive. Avete mai sentito parlare del lato destro e sinistro del cervello? Per poter funzionare al meglio, queste due parti devono essere in piena comunicazione tra loro, e la loro capacità di comunicare non è un’abilità del tutto innata. I movimenti richiesti per gattonare portano i due lati del cervello ad interagire e a comunicare tra loro attraverso scambi elettrici, creando aree di informazioni importanti per la maturazione delle diverse funzioni cognitive: in tal modo anche i neuroni si organizzano e hanno un ruolo cruciale in alcuni processi come l'apprendimento, la concentrazione e la memoria. Aumenta la fiducia in se stesso: il bambino impara anche a prendere decisioni circa la destinazione e la velocità, e sperimenta il piacere provocato dal raggiungimento del suo obiettivo. Sviluppa lo schema crociato, ovvero la funzione neurologica per cui il braccio destro si muove in sincronia con la gamba sinistra e viceversa. Un bambino che gattona rappresenta un progresso sia a livello fisico che neurologico; muoversi in questo modo lo prepara anche a sviluppare successivamente competenze più complesse, come ad esempio la capacità di leggere e scrivere.Il bambino si sviluppa passando attraverso fasi precise e programmate; vi sconsigliamo di anticipare le "tappe motorie" poichè portano a una disorganizzazione neurologica. Alcuni studi hanno trovato dei collegamenti tra il mancato gattonamento e la dislessia, la cattiva coordinazione, la mancanza di concentrazione e i disturbi dell’apprendimento. Tutto questo è dovuto ad interferenze di sviluppo neurologico, di integrazione tra emisfero destro e sinistro; questo non significa che l’assenza di gattonamento sia la causa delle condizioni sopracitate, ma che esistono problematiche preesistenti che impediscono o rallentano il gattonamento ed influiscono anche sui problemi di cui vi abbiamo parlato.Perché un bambino non gattona?Dipende da molte variabili, non solo dalla maturazione del sistema nervoso centrale, ma anche dalla risultante di una serie di fattori che cooperano tra loro: fattori ambientali o motivazionali (un bambino che spesso viene tenuto in braccio, o nel box o nel girello sarà poco motivato).Quali sono i consigli e gli esercizi che possiamo fornire ai genitori a casa? Non anticipare le tappe, anche se tutti siamo fieri di mostrare come il nostro bambino cammina e mangia precocemente da solo. Lasciare il bambino a pancia in giù (utilizzando un tappeto posto per terra e sotto la supervisione dell'adulto) anche durante il cambio del pannolino, e successivamente anche per pochi minuti durante il giorno: è un'ottima palestra per rafforzare i muscoli del tronco, braccia, spalle. Intorno ai 3-4 mesi riuscirà a sostenere la testa e a guardarsi intorno. Mettersi a terra insieme al bimbo per farlo sentire più a suo agio, specialmente all’inizio, invogliarlo a gattonare mettendo il suo giocattolo preferito davanti a lui a una certa distanza: in questo modo proverà a raggiungerlo spostandosi, cominciando ad entrare nella dinamica di muoversi per arrivare a una destinazione. Limitare il tempo che il bimbo passa su seggiolone, passeggino, ovetto o girello. Se il bambino è alimentato con formula, dare il biberon non sempre dallo stesso lato così da non limitare sempre lo stesso braccio e lo stesso occhio, ma alternare le posizioni per lo sviluppo bilaterale di occhio e braccio. COSA CONSIGLIAMO IN SINTESI? Lasciate il bambino completamente libero di esplorare il mondo che lo circonda in autonomia ( senza utilizzare metodi o accessori potenzialmente dannosi) e le sue nuove capacità motorie.Avete trovato questo nostro articolo interessante? Continuate a seguirci sul nostro sito e sulla nostra pagina fb "BC-BRAIN CHILDREN" dove saranno affrontati/trattati nuovi argomenti inerenti i disturbi dell'età evolutiva, ricchi di spunti- consigli per la pratica riabilitativa e di supporto alla vita quotidiana.Neuropsicomotriciste - Psicomotriciste funzionali - Applicatrici di metodi -  Formatrici - Ideatrici e realizzatrici di schede operativeDott.ssa TABELLIONE FRANCESCADott.ssa D'ANTONIO ERIKA

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STIMOLAZIONE SENSORIALE PER BAMBINI IPER O IPO ATTIVI

Nella nostra esperienza clinica riabilitativa e attraverso i colloqui con le insegnanti e i genitori, notiamo che la richiesta maggiore è quella di “calmare” quei bambini che manifestano una eccessiva reattività agli stimoli sensoriali esterni ed interni. Tuttavia, perché non prestiamo attenzione a quei bambini che hanno difficoltà a rimanere vigili e impegnati durante il giorno? Bambini che sono quasi sempre impegnati in giochi sedentari? Bambini che dobbiamo davvero fare di tutto per farli rimanere motivati e interessati?Questo articolo nasce dall’ idea di proporre idee e  stimoli adatti a bambini che non riescono a stare fermi e che hanno una scarsa capacità di autoregolazione/ autoinibizione/ autocontrollo (disattenzione, iperattività, ipercinesia, impulsività),  ma allo stesso tempo adatti anche a quei bambini ipoattivi e “passivi” ( sono immobili nel banco, parlano solo se interrogati, ignorano gli oggetti e stimoli dell’ambiente, restano seduti anche durante i momenti ludici, hanno notevoli difficoltà a farsi coinvolgere nei momenti di gioco, non fanno trasparire alcune emozioni, scarse abilità sociali, posso andare incontro a depressione o a disturbi evitanti di personalità) che spesso vengono sottovalutati e non segnalati ai genitori.Queste due categorie di bambini, seppur opposte, hanno bisogno di una serie di strategie affinchè possano avere successo in classe e nella vita adattiva.Ecco alcuni dei nostri esercizi per fornire degli input sensoriali per questi bambini!Pre allertare il bambino circa le attività di movimento.Quando si tratta di fornire input sensoriali attraverso il movimento, concentrarsi su attività di movimento più rapide e meno prevedibili piuttosto che su movimenti lenti, ritmici e lineari.1) SaltareProva da un trampolino o tappeto elastico, salta sul posto2 ) RimbalzareProva a sederti su una palla “bobath” e rimbalzare mentre canti una canzone, pronunci i giorni della settimana o una sequenza di numeri3)  Freeze movementAd un preciso segnale da parte della terapista, i bambini devono fermare il movimento( corsa striscio , gattonamento, cammino , salto) e riprenderlo ad un altro segnale.4) Giochi Stop / GoSemaforo a tre cerchi disposti nello spazio: cerchio rosso (quando incontra il cerchio rosso il bambino deve fermarsi al suo interno rimanendo immobile), cerchio verde (il bambino deve saltare tre volte all’interno dello stesso) cerchio arancione (il bambino deve inibire questo colore, aggirando l’ostacolo). 5)  Attività motorie globali Il bambino deve saltare come una rana all’interno del cerchio camminare carponi all’interno di un tubo strisciare sotto un ponte camminare come un granchio sul materassino ( importante per il controllo posturale e per assumere la posizione seduta sulla sedia poiché i bambini utilizzano braccia e gambe per sostenere il tronco) rotolare da supino a prono e viceversa Camminata sui talloni alternata alla camminata sulle punte Gioco del ponte: il bambino deve sdraiarsi a terra tenendo le spalle appoggiate al suolo e le ginocchia piegate, gli si chiede di alzare solo il bacino(deve rimanere in questa posizione per circa 5/10 secondi) Posizione di Superman: il bambino deve assumere la posizione prona con le braccia e le gambe completamente estese; ciò favorisce l’acquisizione della percezione corporea(schema corporeo), il rafforzamento dei muscoli tonico-posturali(schiena) e il potenziamento dello sviluppo motorio-globale Far rotolare un cerchio spingendolo con la mano tesa per poi corrergli a fianco Far roteare un cerchio davanti a sè come una trottola e mentre oscilla entrarvi e uscire senza urtarlo Muoversi liberamente nello spazio utilizzando un foulard o una palla di spugna Correre più velocemente possibile per raggiungere un traguardo Camminare in fretta/lentamente in base al ritmo musicale 6)   Giochi propriocettivi e di equilibrio: l’altissimo numero di impulsi propriocettivi inviati al cervelletto e al sistema extra-piramidale consentono enormi progressi a chi necessita di  interiorizzare il proprio schema corporeo e i propri automatismi motori camminare seguendo una linea tracciata sul pavimento o avanzare sulla stessa a balzelli come un canguro sia in avanti che all’indietro camminare ad occhi chiusi da un punto A della stanza ad un punto B , marciare come un soldatino sollevando bene il ginocchio e il braccio controlaterale, attraversare la stanza saltellando su un solo piede in avanti e all’indietro, attraversare brevi spazi, stando in equilibrio su ceppi, rimanere in equilibrio per qualche secondo su tavole basculanti (occhi aperti e chiusi) camminare sui cuscini di equilibrio disposti in fila alternando il tallone di un piede contro la punta dell’altro camminare/correre sul materassini ad acqua 7) Giochi per le attività motorie in posizione prona con i gomiti poggiati a terra spingere una palla di diverse dimensioni avanti e indietro disegnare , colorare, leggere o fare puzzle assumendo la posizione prona dalla posizione prona alzare il braccio e la gamba controlaterale per una durata di 5/10 secondi 8) Giochi per attività motorie in posizione supina flettere le ginocchia e toccarle con entrambe le mani con braccio destro toccare il ginocchio sinistro e viceversa il bambino deve afferrare e sfilare/infilare gli anelli dai suoi piedi partendo da una posizione con braccia flesse, il bambino deve afferrare la palla che gli viene lanciata dal terapista 9) Attività tattili (DELACATO)Il terapista può effettuare su tutto il corpo del bambino (escluso pancia , genitali e viso) : Tocco leggero/forte Vibrazione Sfioramento Picchiamento Schiacciamento dei singoli polpastrelli delle dita (mani e piedi) 10) Attività visive (DELACATO)Il terapista esegue sul bambino esercizi con fonti luminose: Penna luce bianca non led (fermare la luce per 5 secondi in ogni angolo dell’occhio) Penna luce colorata (far ruotare la luce per 5 secondi davanti all’occhio destro e poi davanti all’occhio sinistro) Inseguimento visivo di un oggetto in movimento (senza compenso del capo) e fissazione per circa 5 secondi di un oggetto immobile. Pertanto è fondamentale una valutazione e un intervento tempestivo al fine di limitare eventuali ripercussioni sugli apprendimenti scolatici e sulla vita adattiva/socio-emotiva del bambino.Neuropsicomotriciste -  Psicomotriciste dell'Età Evolutiva -  Relatrici- Ideatrici di schede operativeDott.ssa Erika D'AntonioDott.ssa Francesca Tabellione

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